Il nitrato (NO3–) dal punto di vista chimico è un anione poliatomico, ovvero una specie costituita da più atomi (uno di azoto e tre di ossigeno) che presenta una carica elettrica negativa.
La sua presenza nelle falde acquifere è dovuta quasi totalmente dall’uso di fertilizzanti azotati, composti chimici sintetici largamente usati in agricoltura.
Infatti l’azoto che non viene metabolizzato dalle piante penetra nella falda freatica e si accumula nell’acqua sotto forma di nitrato.
Il nitrato di per sé non sarebbe pericoloso per la salute umana, tuttavia una volta assunto nell’organismo umano una parte di esso viene trasformato in una specie ben più nociva: il nitrito (NO2–).
Il maggior rischio per la salute derivante da eccesso di nitrato è la Metemoglobinemia, una patologia che compromette il funzionamento dei globuli rossi a causa dell’ossidazione dell’emoglobina presente al loro interno. Inoltre i nitrati e i nitriti inibiscono il corretto funzionamento della tiroide.
Alcuni autori sostengono che l’insorgenza del cancro allo stomaco possa essere correlata ad un’eccessiva assunzione di nitrati.
Per questo motivo il D.lgs 31\1 fissa il limite massimo per la concentrazione di nitrato nelle acque destinate al consumo umano a 50 mg\l.
Lo scambio ionico è una tecnica di trattamento delle acque che prevede uno scambio di sostanze tra l’acqua ed uno specifico materiale che viene comunemente chiamato resina.
Le specie chimiche che vengono scambiate sono ioni (specie chimiche che presentano una carica elettrica).
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